
Lisa Filipuzzi
Spilimbergo, 1991
Lisa Filipuzzi, nata e cresciuta in un piccolo paesino nella provincia di Pordenone, in Friuli-Venezia Giulia, lascia la sua regione natale per intraprendere gli studi universitari in Economia a Milano.
A seguito della laurea specialistica in Scienze Politiche per la Cooperazione Internazionale allo Sviluppo, intraprende una serie di esperienze all’estero: un primo tirocinio presso l’ufficio di rappresentanza della Regione Friuli-Venezia Giulia a Bruxelles, un secondo presso la Commissione Europea, una Summer School in Sicurezza Alimentare nei paesi in via di sviluppo a Londra e una collaborazione con le Nazioni Unite durante l’organizzazione del Se4All Forum a New York nel 2017 in tema di accesso universale a fonti di energia sostenibili.
Tra il 2018 e il 2019 lavora a Bruxelles a sostegno dei funzionari della Commissione Europea per il lancio e la gestione dei finanziamenti europei in materia di ricerca e sviluppo.
A fine 2019 decide di prendere una pausa e di ritrovare sé stessa dedicandosi alle attività che veramente la fanno sentire viva e sognare: scrivere, studiare e cucinare.
Si trasferisce per sei mesi a Tokyo, dove studia la lingua, la cultura giapponese e ottiene un diploma di pasticceria in una delle scuole più rinomate a livello internazionale, la Scuola di Arti Culinarie Le Cordon Bleu.
Di nuovo in Europa, dal 2020 lavora nell’ambito della pasticceria e della cioccolateria artigianale nei migliori atelier di Bruxelles. Nel 2023 riprende gli studi universitari con l’obiettivo di ottenere una seconda laurea in Lettere e continua a coltivare i suoi due sogni nel cassetto: un progetto di imprenditoria sociale che includa attività di pasticceria e la scrittura, in particolare la letteratura per l’infanzia.
Sognatrice da sempre, ricorda la meraviglia di ascoltare il padre leggerle avventurosi racconti ogni sera e lo stupore nel vedere il suo dito seguire una parola dietro l’altra mentre queste prendevano voce. Tuttora non smette di meravigliarsi di fronte alle capacità di immaginazione dei bambini ma soprattutto davanti alla loro capacità di sognare ad occhi aperti, quasi toccando con mano, quelle parole scritte su carta. Anche lei sogna di poter essere catalizzatore di tali fantasie grazie ai suoi racconti.